Intervista ad Enrico Strazzera

Intervista concessa da Enrico Strazzera a Maria Vittoria Corasaniti

Come nasce la tua passione per lo sport ed in particolar modo per la barca a vela?

“La passione per lo sport si può dire che è insito nel mio DNA, da bambino amavo relazionarmi con qualsiasi tipo di sport, bastava darmi un pallone ed iniziavo a giocare a calcio, andavo al mare e anche lì mi davo da fare. Quella nei confronti della ‘Vela’, nasce dalla dedizione di mio padre campione di windsurf.”

Tuo padre è stato il tuo allenatore?

“Inizialmente no, quando iniziai da bambino mi portò allo yacht club dove si allenava lui, pian piano sono cresciuto tecnicamente, tanto da dover disputare il ‘Campionato Europeo’ classe Optimist. Purtroppo il nostro allenatore nel periodo estivo lavorava con i ‘Charter’, quindi non poteva allenarci, visto che dovevo gareggiare, ha iniziato ad allenarmi mio padre, fino alla fine della mia carriera in Optimist, poi sono entrato a far parte della classe Laser.”

Impressioni ed emozioni quando sali sulla barca a vela, sia quando ti alleni e sia quando sei in regata?

“Al momento a causa di un infortunio non posso gareggiare, ma sono diventato un allenatore della ‘Squadra Italiana Classe Laser’, quindi emozioni ed impressioni sono cambiate. In regata cerchi una sensazione di benessere, ma che ti porta una concentrazione priva di emozioni altalenanti, alla ricerca sempre di aspetti positivi, ormai per me era diventato tutto naturale.”

Ci parli della tua nuova esperienza?

Sono stato agonistica fino a questa estate, periodo in cui ero in campagna olimpica, come ti ho già detto prima, a causa di un infortunio ho perso le selezioni, così ho deciso di fermarmi. Mi hanno proposto di lavorare come allenatore della ‘Nazionale Italiana’ ed ho accettato, è da poco che ho iniziato.”

Nuove tipologie di emozioni e di lavoro…

“Ovviamente è molto diverso l’approccio, non sei concentrato su te stesso ma lo devi essere sui ragazzi, quindi gli aspetti mentali sono differenti. Cambia l’obiettivo, ora il mio è quello di aiutare i ragazzi, a raggiungere quello status che cercavo per me.”

La tua giornata tipo da allenatore?

“Al risveglio una leggera attivazione muscolare, una colazione abbondante, tutto finalizzato ad un’uscita possibilmente con condizioni di vento forte, considera che da noi trovi maestrale e acqua piatta, per me è il massimo. Rientro dagli allenamenti con i ragazzi in barca a vela, faccio fare qualche esercizio di rilassamento muscolare, poi the briefing su quello che si è fatto durante l’allenamento. In seguito lascio libertà ai ragazzi, do la possibilità di poter svolgere le loro attività di svago, cerco soprattutto di farli stare bene insieme.”

Un consiglio per chi si avvicina al mondo della vela?

“Divertirsi sempre perché si tratta di uno sport che sia a livello agonistico che amatoriale, ti consente di stare a contatto con la natura, di poterti svagare, di poterti sfogare fisicamente e mentalmente.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Condividi