Elisabetta Canalis dopo la campagna “100% vacciniamoli tutti” in qualità di testimonial per la missione in Libano, tra i villaggi nel sud del paese, dove vivono i piccoli profughi scappati dalla guerra in Siria, è tornata nella sua terra, la Sardegna, dove la show-girl ha detto sui social di ritrovare ogni volta la sua felicità. Probabilmente mai come in questo periodo in cui ha perso il bambino, la Canalis ha necessità di ritrovare il suo equilibrio, anche perché il dolore per la perdita del suo bambino sarà vivo in lei per sempre. “Chi ha passato quest’esperienza lo sa bene”, ha commentato così l’avvenuto aborto con un tweet, “E vorrei dire a quelle donne che ci stanno passando in questo momento di essere forti ragazze perché la vita continua e non è colpa di nessuno e la Natura agisce per vie incomprensibili. Noi possiamo solo accettare”. “Il futuro è pieno di sorprese e di felicità e ve ne auguro tantissima, io continuo a crederci”, aveva aggiunto al termine del tweet. A lei va tutta la nostra stima per l’impegno umanitario svolto in Libano, e a tempo stesso per la forza trovata per reagire davanti ad una condizione che per qualsiasi donna potrebbe rappresentare un motivo di malessere.

La Canalis in Libano in veste di testimonial per l'Unicef:" È da tanto tempo che desideravo aiutare concretamente i bambini - spiega la showgirl in un comunicato - e oggi, grazie all’Unicef, potrò contribuire a dare voce ai più piccoli che soffrono le conseguenze della guerra"
La Canalis in Libano in veste di testimonial per l’Unicef:” È da tanto tempo che desideravo aiutare concretamente i bambini – spiega la showgirl in un comunicato – e oggi, grazie all’Unicef, potrò contribuire a dare voce ai più piccoli che soffrono le conseguenze della guerra”

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