Chiamami col tuo nome rappresenta il romanzo d’esordio di André Aciman, autore americano nato ad Alessandria d’Egitto. Il racconto è ambientato negli anni ’80. Elio, allora diciassettenne, si prepara per trascorrere le vacanze estive nella splendida villa di famiglia in Riviera. Ogni anno la famiglia di Elio ospita un ragazzo straniero, solitamente una scocciatura per Elio, ma quell’anno è diverso. A presentarsi alla villa è Oliver, 24 anni, biondo, bello come un attore americano e con la giusta dose di sfacciataggine, che conquista fin da subito tutti. Anche Elio, che è un ragazzino timido e sensibile ne rimane affascinato non appena lo vede scendere dal taxi con la sua camicia svolazzante ed il cappello di paglia. I due ragazzi passano le giornate a bordo piscina: Oliver seduto a tavolino a scrivere e Elio disteso al sole a leggere il suo autore preferito, Eraclito. Nonostante la differenza di età, Elio ed Oliver, hanno molte passioni in comune e così trascorrono le giornate a nuotare, a giocare a tennis, a correre in bicicletta e a parlare di libri e di film. Ogni tanto i due si sorprendono a guardarsi di nascosto e comincia in questo modo un gioco fatto di seduzione e di attese. Nasce tra i due un desiderio profondo, intenso, irrefrenabile, fatto di paure, ossessioni e ingenuità. Quei giorni estivi e una notte afosa in particolare, diventano indimenticabili ed intrisi di intimità, un’intimità assoluta, che non si dimentica tanto facilmente. Un giorno i due giovani dovranno confessare a loro stessi che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta».

Chiamami col tuo nome a primo impatto può far pensare al solito romanzo da leggere sotto l’ombrellone, che racconta la classica storiella d’amore estiva che finisce così come è cominciata. Sfogliando le prime pagine, però, ci si rende subito conto che si tratta di qualcosa di più profondo e più intenso di una banale avventura estiva. Il lettore, grazie alla narrazione in prima persona, riesce a cogliere tutte le emozioni e i sentimenti di Elio, che vive qualcosa di nuovo, di magnifico, stupefacente e allo stesso tempo spaventoso. Oliver è sempre nei pensieri di Elio, giorno e notte, fino a che diventa per lui una vera e propria ossessione. Questa ossessione a volte risulta eccessiva, ma se si pensa a com’era l’amore a 17 anni, è del tutto azzeccata. Si tratta di una storia d’amore tipica adolescenziale, ma non per questo banale. Elio è insicuro, non sa se i suoi sentimenti sono ricambiati e Oliver si dimostra un tipo difficile da capire, sa essere distaccato ed estroverso allo stesso tempo. Elio è in totale balia delle onde, a volte viene allontanato, altre avvicinato. Ad abbattere i muri dell’insicurezza è proprio la passione che travolge i due, una passione genuina, che fa comprendere che non si tratta solo di piacere fisico, ma di una voglia di appartenersi uno all’altro. Le scene di sesso sono scritte in maniere abbastanza esplicita, ma non ricadono mai nel volgare. Il titolo, Chiamami col tuo nome, racchiude e riassume in modo perfetto quello che vuole raccontare il libro: un senso di appartenenza di uno all’altro tale da mischiare e fondere i due corpi in uno soltanto. Quando si arriva alla parte finale del libro, ci si rende conto che non si tratta di una favola, ma di una storia vera e vissuta, che deve finire così come finisce l’estate. Quando l’estate giunge al termine ed Oliver deve andare via, Elio deve vedersela con la sofferenza ed il dolore per la perdita di un amore. Il padre di Elio, però, con la sua saggezza riesce a far capire al figlio, con una delicatezza assoluta e senza mai scendere nell’argomento dell’omosessualità, quanto sia importante provare quel dolore per andare avanti e divenire più forti.

Andre Aciman ha pubblicato questo romanzo nel lontano 2007, ma negli ultimi tempi è tornato a far parlare di sè per la rappresentazione cinematografica diretta da Luca Guadagnino e che ha ottenuto ben 4 nomination agli Oscar 2018. Il romanzo di Aciman è in parte autobiografico: l’autore ha, infatti, confessato di essersi invaghito anche lui di un ragazzo più grande quand’era poco più che decenne, ma di non aver mai detto nulla a riguardo. Anche nei personaggi si legge una forte impronta di Aciman, che proprio come lui amano l’arte e la letteratura. Si tratta di un romanzo ricco di prosa, delicato e mai scontato, che affronta un tema, ancora oggi difficile, come quello dell’omosessualità.

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