Una storia che sta toccando il cuore di molte persone e che rievoca un passato fatto di rifiuto e abbandono.

Daniela un infermiera di 47 anni, a poche ore dalla nascita venne abbandonata in un orfanotrofio di Como dove è stata registrata con il cognome Simoni. Ha trascorso 2 anni dalle suore prima di essere adottata. Daniela, oggi abita a Milano ed è mamma di due figli. Purtroppo è malata di tumore, sta facendo di tutto per curarsi e l’unica sua speranza è una cura sperimentale in Svizzera.
Per accedere a questa determinata cura ha bisogno di una mappatura del suo DNA ed è per questo che sta disperatamente cercando sua madre naturale. Daniela ha cercato per mesi la madre e grazie alla procura per i minori di Milano la donna è stata rintracciata. Ad oggi la madre naturale, si rifiuta categoricamente di fare questo piccolo gesto nei confronti di una figlia che ha abbandonato dicendo di non voler ricordare quel periodo troppo doloroso svelando inoltre che quella figlia abbandonata sarebbe il frutto di una violenza.

Daniela in una lettera pubblicata sul giornale “La provincia di Como” dedica queste parole alla madre biologica:

“Mi chiedo come tu ti addormenti la sera, come fai a vivere sapendo che hai negato senza possibilità di ripensamento la cosa che ti è stata chiesta: un prelievo di sangue in totale anonimato organizzato secondo le tue regole e la tua volontà, che non andrebbe a cambiare nulla della tua situazione di vita attuale, perché nessuno saprebbe, e che a me invece consentirebbe di far crescere la mia bambina che ha solo 9 anni e ha il diritto di avere al suo fianco la sua mamma”.

Questa donna riuscirà a mettere da parte tutto il suo dolore tendendo una mano alla figlia abbandonata?

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