Craft Recordings è orgogliosa di celebrare il 25° anniversario del decimo album registrato in studio dai R.E.M., New Adventures in Hi-Fi, con una ristampa speciale in uscita il 29 ottobre.

L’edizione in due CD + un BluRay è ricca di bonus, una vera riscoperta di un tesoro che comprende l’album in una nuova rimasterizzazione, 13 B-side e rarità, un film inedito di 64 minuti (proiettato in cinque città nel 1996, per promuovere la pubblicazione del nuovo album), e un EPK inedito di 30 minuti. In più, il BluRay contiene New Adventures in Hi-Fi in una strepitosa versioneHi-Res / 5.1 Surround Sound audio, più cinque video restaurati in HD tra i quali “Bittersweet Me”, “Electrolite” e “E-Bow the Letter”. E ancora: in unlibro rilegato di 52 pagine ci sono foto d’archivio – molte delle quali inedite –, nuove note di copertina del giornalista Mark Blackwell e contributi di tutti e quattro i membri della band, nonché di Patti Smith, Thom Yorke e del produttore Scott Litt.

 

Ci sarà anche una Expanded Edition in 2-CD o digitale, con l’album rimasterizzato più le 13 B-side e rarità. All’interno si troveranno anche un poster di 63 cm di lato e quattro cartoline da collezione, oltre ad un booklet con le nuove note di copertina e foto d’archivio. In più l’album nella nuova rimasterizzazione sarà disponibile anche in doppio LP, su vinile da 180 grammi, la cui realizzazione è stata curata da Kevin Gray presso Cohearent Audio. I fan possono vedere i vari formati nel trailer dell’unboxing.

 

Sulle piattaforme digitali – come anticipazione dell’uscita dell’album – è da subito disponibile il singolo “Leave – Alternate Version”. Realizzato in origine per la colonna sonora del film A Life Less Ordinary (distribuito in Italia con il titolo “Una vita esagerata”) il singolo è una versione inquietante e desolata del brano “Leave”, apparso in New Adventures con una diversa parte vocale di Stipe. Ripensandoci, Stipe commenta: “In effetti forse preferisco questa versione a quella dell’album… No, diciamo così: non è questione di preferire l’una o l’altra, raccontano due storie differenti.”

 

Pubblicato nel settembre del 1996, New Adventures in Hi-Fi continua ancor oggi ad essere uno degli album più acclamati dei R.E.M., amato tanto dai fan che dagli stessi membri della band. L’album fu un successo planetario, riuscendo a conseguire il disco di platino negli Stati Uniti e raggiungendo la seconda posizione nella classifica di Billboard. Nel resto del mondo, l’album arrivò primo in classifica in una dozzina di nazioni. La critica (su testate come Rolling Stone, Spin, Mojo, Entertainment Weekly, NME) lo salutò come uno dei migliori album dell’anno. Col passare dei decenni, il titolo è diventato un album di culto, spesso citato dalla stampa, in occasione delle numerose retrospettive dedicate al gruppo, come uno dei migliori nel ricco catalogo dei R.E.M.

 

Registrato all’apice della notorietà della band, New Adventures in Hi-Fi è inoltre l’ultimo album in cui alla batteria figura uno dei fondatori, Bill Berry, che lasciò la band (senza rancori) l’anno successivo. Forse ancora più degno di nota, a dire il vero, è il fatto che l’album fotografi una particolare situazione creativa per il gruppo: larga parte dei brani fu composta e registrata letteralmente on the road, durante il Monster tour del 1995.

 

Se infatti comporre in trasferta non risultava una novità per i R.E.M., New Adventures rappresentava qualcosa di diverso da quanto realizzato fino ad allora. Nel partire, l’intenzione era di creare una sorta di diario delle impressioni e delle emozioni catturate in tournée. “Volevamo realizzare un album sul fatto di essere lungo la strada, senza parlare del fatto di essere in viaggio” spiega il bassista Mike Mills nelle note di copertina. “L’idea era che l’emozione dell’essere in viaggio fosse evocata dal sound e dal feel complessivo dell’album stesso.”

 

La band viaggiò con un pullman adibito a studio mobile, grazie al quale registrare le nuove canzoni durante i soundcheck (ma anche dietro le quinte, o perfino a bordo dello stesso pullman). “L’idea era di metterci alla prova, una sfida con noi stessi” dice il chitarrista Peter Buck a Blackwell. “Il mio proposito era di mostrare esattamente come mi sentissi in quel momento, con una immediatezza che forse certi dischi non posseggono proprio. Questo album era un tentativo di trasmettere ciò che eravamo in quel preciso istante.”

 

Un viaggio di un anno, iniziato nel gennaio del 1995: fu il primo tour dei R.E.M. dopo una assenza di sei anni. Ormai una delle più grandi band della scena mondiale, il quartetto si esibì di fronte a platee gremite in Nord America, Europa, Australia e Giappone: i concerti venivano aperti da band come i Sonic Youth e i Radiohead. Ma durante il percorso, il viaggio venne funestato da problemi di salute. In marzo Berry collassò in scena: aneurisma, da cui si riprese nel corso del mese successivo. Mills invece dovette subire un intervento chirurgico in giugno. Un mese più tardi toccò a Stipe essere operato di ernia (che, a suo dire, emerse mentre stava interpretando la canzone “Undertow”).

 

Tornata dal tour tanto movimentato – ma al contempo baciato dal successo – la band entrò in studio di incisione con il produttore di fiducia Scott Litt per incidere alcune tracce e dare il tocco finale a quelle già registrate. Tra queste c’era l’epica “Leave” (sette minuti di musica), “E-bow the Letter” con il contributo vocale della leggendaria cantautrice Patti Smith, “New Test Leper” (che Buck dichiara essere la sua preferita in assoluto), e “How the West Was Won and Where It Got Us”, una fra le diverse canzoni dell’album ispirate alle esperienze di vita di Stipe a Los Angeles.

 

All’epoca della pubblicazione, New Adventures in Hi-Fi risultò essere l’album più lungo realizzato in studio dai R.E.M. fino ad allora: ben 65 minuti. Narrazione cinematografica, effetti inquietanti, dissonanze: New Adventures in Hi-Fi esplorava territori e sonorità molto vari – in particolare in canzoni come “Low Desert” che, secondo Berry, “è polverosa, lenta, paludosa… Provo un senso di solitudine quando la ascolto. Ma in un senso positivo.” Stipe aggiunge che il pezzo solleva questioni come “Cosa ci facciamo nel deserto? Cosa ci facciamo nel West? In questo posto invivibile, per sua essenza inabitabile?” Altri pezzi, come “Departure” e “The Wake-Up Bomb” sono nel più puro, classico stile rock dei R.E.M.

 

La band oggi guarda a New Adventures in Hi-Fi con grande orgoglio. Buck, forse, riesce a riassumere al meglio: “Per la maggior parte degli album, vai in studio e li realizzi. Tutto lì. E anni dopo hai ricordi vaghi di dove fossi, delle canzoni, delle sedute di registrazione. Ma di questo io ricordo tutti i dettagli. Un’avventura. Ed era stata fottutamente dura, ma alla fine ne abbiamo fatto un disco. Una sfida come nessun’altra nella mia vita.”

 

 

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