“Quando avrò di nuovo una vita piena di gente, di progetti da realizzare e di luoghi da visitare, sono
sicura che mi ricorderò di questo periodo tranquillo nel deserto ad assistere mia madre, il nostro
stare insieme, in silenzio, in queste mattinate tranquille e soleggiate. Le chiacchierate, i film, le
canzoni. Non ero mai stata così bene con lei.”
Mondadori Electa pubblica Ti prendo per mano, un romanzo di Romina Power.
Daria, la protagonista del libro, alla soglia dei cinquant’anni, si trasferisce in un loft a Soho,
New York; è sola, ma con una grande voglia di vivere e il desiderio di dare un nuovo inizio
alla sua vita.
Daria va a trovare l’anziana mamma a Tubac, una casa affacciata sul deserto dell’Arizona
e deve affrontare una notizia inaspettata: la madre ha un tumore, ma non vuole farsi
operare e rifiuta le cure. È la cruda realtà contro la quale si infrangono i sogni di Daria:
niente più New York, niente gallerie cui mostrare il suo lavoro di scultrice, accantonata la
speranza di ricostruirsi una vita affettiva.
In questo intenso romanzo in forma di diario e ispirato alla propria esperienza
personale, Romina Power si confronta con la malattia e il dolore. Lo fa con delicatezza,
alternando diversi registri narrativi.
Daria rivive il ricordo struggente di una madre che era stata bellissima e irraggiungibile, ne
accetta senza falsi pudori l’inarrestabile decadimento fisico e infine trova la forza per
astrarsi dalla drammaticità del presente grazie alla sua pratica spirituale e a una buona
dose di ironia. Poco per volta la relazione madre-figlia si inverte: la madre, sempre più
debilitata, dipende dalle cure della figlia e torna quasi bambina. La fine è ineluttabile, Daria lo
sa, ma lo scorrere lento dei giorni la aiuta a riconciliarsi con il passato e dà un nuovo
significato al loro rapporto.
“Stamattina entro in punta di piedi nel soggiorno, che lei ha ormai definitivamente adottato come sua
stanza, e infatti il divano è stato sostituito da un letto telecomandato. Trovo mamma tutta ranicchiata
da un lato, appoggiata sui cuscini contro il comò. Ha il viso pallido e le labbra secche. «Ho sete»,
mormora. E un secondo dopo aggiunge, come una bambina che mendica amore: «Voglio un bacio».
La bacio sulla guancia ossuta e abbraccio il suo corpo scheletrico, cercando di trasmetterle il mio
amore. Mi rendo conto che le ho dato ben pochi baci nella mia vita. Se ci penso, però, io non ricordo
i suoi, quando ero piccola.”
Romina Power è cantante, attrice, scrittrice, pittrice, e attualmente vive in California. Nasce
a Los Angeles e arriva in Italia all’età di nove anni. A tredici viene scoperta dal mondo del
cinema: gira quattordici film in quattro anni. A diciotto anni intraprende la carriera musicale
mietendo molti successi sia in Italia che all’estero. Nel 1989 pubblica una raccolta di
interviste, Cercando mio padre, Tyrone Power. Il suo primo romanzo, Ho sognato Don
Chisciotte, esce nel 2000, seguito da Upaya, un cofanetto contenente un mediometraggio,
un breve racconto e diario indiano (2005). Nel 2005 traduce Kalifornia. It’s here now del
maestro spirituale Bhagavan Das.

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