I Jalisse, ospiti sabato 5 febbraio, raccontano a Verissimo la delusione per essere stati scartati ancora una volta da Sanremo:

Diverse volte ci siamo chiesti il perché di tutti questi ‘no’ ma stiamo ancora cercando di capire i motivi. Possiamo immaginare che ogni direttore artistico del Festival scelga il proprio cast e la sua linea artistica ma sono passati venticinque anni. Non riusciamo a capirlo”.

 

Con il brano Fiumi di parole trionfarono a sorpresa nel 1997, ma dopo quel successo non hanno mai più avuto la possibilità di tornare a esibirsi sul palco dell’Ariston: “Posso immaginare che la nostra vittoria all’epoca forse non sia andata giù a molti perché subito dopo siamo stati attaccati in diverse situazioni. Quest’anno sono stati selezionati venticinque cantanti e potevano sceglierne ventisei. Non volevamo prendere il posto di nessuno. Saremmo stati disposti anche ad arrivare ultimi, anche perché abbiamo già vinto una volta”. E fanno un appello: “Non ci scartate per un pregiudizio. Ascoltateci”.

 

Infine, dopo essere stati citati da Fiorello, durante la prima serata del Festival, come quelli che fanno i “riti voodoo” ad Amadeus per essere stati esclusi, rispondono: “Siamo due persone buone che non fanno quelle cose. Siamo una famiglia e siamo artigiani della musica”.

 

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