Stadio-Sanremo

Vincitori del 66° Festival di Sanremo, gli Stadio sono i protagonisti della puntata di “Emozioni” in onda lunedì 15 febbraio, alle ore 23:50 su Rai 2.

Si tratta di una riedizione della puntata andata in onda nel marzo 2013, in occasione dei trent’anni di carriera degli Stadio. Voce narrante di questa puntata è proprio Gaetano Curreri, voce e fondatore degli Stadio insieme al batterista Giovanni Pezzoli. Ad arricchire la puntata, realizzata grazie alla collaborazione di Daniele Mignardi, le interviste agli altri componenti del gruppo, amici e fan come Carlo Verdone, Ron, Luca Carboni, Max Giusti e Noemi, che deve proprio alla collaborazione di Vasco e Curreri il suo brano “Vuoto a perdere”.

Molte canzoni della puntata sono state registrate nel corso dei due “Friendly Gala”, tra Roma e Bologna, con cui gli Stadio hanno “festeggiato” i 30 anni di attività, con invitati “speciali” come Verdone, Morandi, Carboni, Ron, Max Giusti, Sergio Sgrilli, Fabrizio Moro e Noemi.

Dietro canzoni famose come “Dimmi che non vuoi morire” e “Un senso”, portate al successo da Patty Pravo e Vasco Rossi, si nascondono la mano e le musiche della voce degli Stadio Gaetano Curreri.

Proprio con Vasco, Curreri è legato da una lunga amicizia iniziata quasi 40 anni fa, quando insieme composero le prime note di “Albachiara”. Un’amicizia tale che Vasco Rossi ha fatto con Curreri l’unico duetto della sua carriera, cantando “La faccia delle donne”.

Ma se Vasco è stato fondamentale per la formazione di Gaetano Curreri, il vero padre musicale degli Stadio è stato Lucio Dalla. L’incontro con Dalla risale agli anni ’70 quando il cantautore girovagava per Bologna alla ricerca di nuovi stimoli musicali. In quello stesso periodo tra Dalla e gli Stadio si creò un legame molto forte fatto di nottate passate al pianoforte, grandi scontri e perfino finti licenziamenti. Un legame che si è rafforzato per sfociare in uno degli eventi più importanti della storia musicale italiana: il “Banana Republic tour” di Lucio Dalla e Francesco De Gregori, che diede alla band una buona visibilità.

Nel corso degli anni òa solidità degli Stadio si è fatta sempre più forte e l’attore e regista Carlo Verdone li contattò per utilizzare le loro canzoni (“Grande figlio di Puttana” e “Chi te l’ha detto?”) e per scrivere le musiche del suo film “Borotalco”, con il quale si aggiudicarono un David di Donatello e un Nastro D’argento per la miglior colonna sonora.

Negli Anni 80, per due volte gli Stadio parteciparono al Festival di Sanremo, e per due volte arrivano ultimi: nel 1984 con “Allo Stadio”, e nel 1986 con “Canzoni alla radio”, quando la band si ritrova senza una casa discografica e senza due elementi elementi-chiave del loro line-up: Ricky Portera e Fabio Liberatori, che aveva già lasciato il gruppo l’anno prima (con Sanremo si “rifaranno” più avanti, con degli ottimi piazzamenti nel 1999 (con “Lo Zaino”) e nel 2007 (con “Guardami”).

La riscossa iniziò nel 1988, quando Gianni Morandi portò al successo la loro canzone “Chiedi chi erano i Beatles”, e si completò nel 1991 con l’album “Siamo tutti elefanti inventati”. Il singolo estratto dall’album, “Generazione di fenomeni”, venne usata come sigla di coda della serie tv di Rai 2 “I Ragazzi del muretto”, e diventò la prima vera canzone popolare della band – che da allora è formata da Gaetano Curreri, Andrea Fornili, Roberto Drovandi e Giovanni Pezzoli. Nel 1995 uscì “Ballando al buio” che confermò il successo della band.

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