Prendi Santamaria, Favino e Stuart, mixa con Micaela Ramazzotti ed una Emma Marrone in una versione inedita, aggiungi una Nicoletta Romanoff in grande stile e racconta quarant’anni di storia italiana: è questa la ricetta del successo del nuovo film del registra Gabriele Muccino Gli anni più belli.

La storia prende avvio nel 1980 durante gli scontri di piazza che hanno interessato Roma in quegli anni turbolenti; qui Paolo, Giulio e Riccardo diventano amici, complici e confidenti, adolescenti di una generazione speranzosa di poter cambiare il mondo.

E’ una storia di amicizia, speranza e fallimenti, disegnata con pennelli e sapiente maestria sulla scena di un’Italia che attraversa i drammi degli anni 90, approdando al nuovo millennio e poi, in un momento finale, ai giorni nostri.

Il “sapore” della vicenda assume, però, un gusto agrodolce, i bilanci che i protagonisti si ritrovano a fare insieme, non sono sempre positivi, conditi da quell’eco di rimpianto che, troppo spesso, prende il posto della gioia.

I tre dovranno imparare a loro spese, che ciò che conta veramente sono “le cose che ci fanno stare bene” e che certe amicizie profonde, come l’amore, “fanno dei giri immensi e poi ritornano”.

La colonna sonora, diretta dal maestro Piovani, è il luogo migliore in cui l’ultima fatica di Baglioni, trova la propria miglior collocazione: emozioni e ricordi di un passato non troppo lontano, trovano ancora spazio ed eco nel nostro presente.

Con la meravigliosa canzone inedita, Claudio Baglioni è il rappresentante più evocativo degli ultimi quarant’anni raccontati nel film e della storia d’Italia che scorre alle spalle dei protagonisti come un fiume, inesorabilmente”.

a cura di Margherita Ferrazza

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