Giacomo Urtis è finito nei guai.

Il chirurgo dei vip, che aveva partecipato anche all’Isola dei Famosi, sarebbe indagato dalla procura di Milano perché avrebbe effettuato “senza autorizzazioni e a scopo di lucro, prelievi di sangue a pazienti che ne facevano richiesta presso la clinica estetica Villa Arbe”. Oltre a Urtis sarebbero indagati anche due direttori sanitari della struttura e il suo legale rappresentante. Secondo il Nas dei carabinieri non può usare la tecnica di trapianto e crescita di capelli che prevede la centrifugazione del proprio sangue. Alle accuse che gli sono state rivolte, Urtis ha però così risposto:

“Ho appreso con molto stupore dai giornali la vicenda che mi vedrebbe coinvolto. Devo però precisare di esserne completamente all’oscuro. Aggiungo che allo stato attuale non ho ricevuto alcuna notifica da parte delle Autorità competenti ed ho incaricato il mio difensore di fiducia di verificare la situazione. Tuttavia, sembra che i giornali abbiano voluto emettere una sentenza di condanna anticipata. Ecco alcuni titoli: ‘Il dottor Urtis è nei guai’; ‘Guai grossi per Giacomo Urtis’; ‘Le cose si mettono male per Giacomo Urtis’. Metodi spregiudicati. Ciò è inaccettabile e mi riservo ogni più opportuna azione a tutela della mia onorabilità personale e professionale.

Il chirurgo dei vip a poi continuato:

“Esprimendo sul PRP un mio parere, è una tecnica avanzata ed efficace, praticata normalmente in altri Paesi Europei, mentre in Italia soggiace ad una normativa controversa, tanto che in alcune Regioni è consentita, in altre no. Peraltro, da quanto è stato scritto, infatti, si evince che non sono contestate violazioni di sicurezza nei confronti dei pazienti, quanto piuttosto la mancanza di un documento amministrativo, ordinariamente convenzionabile con i centri trasfusionali”.

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