Reduce dall’infortunio al piede avvenuto sul palco del Coachella Festival, che non ha comunque inficiato il successo di una performance memorabile, FLORENCE + THE MACHINE ci presentano il nuovo singolo “Ship To Wreck” in radio da venerdì 24 aprile.

“Ship To Wreck” è il singolo d’apertura del nuovo disco “HOW BIG BLUE HOW BEAUTIFUL”, nei negozi tradizionali e in digitale dal 1 giugno.

Il brano, accompagnato da un video visibile su https://youtu.be/B9v8jLBrvug e scritto con Kid Harpoon (il produttore e autore londinese con cui Florence aveva già lavorato per “Shake It out” tratto da “Ceremonials” e nominato ai Grammy), mostra l’entusiasmo di Florence e del produttore Markus Dravs e la volontà di sottolineare una voce così distintiva come la sua.

“Con Markus – prosegue Florence – volevo fare qualcosa che fosse grande ma avesse anche della delicatezza dentro. Qualcosa che avesse ben radicato un calore. Credo sia per questo che siamo tornati agli strumenti live. Qualcosa che fosse per lo più guidato dalla band”.

Il risultato è “HOW BIG, HOW BLUE, HOW BEAUTIFUL”, una collezione di 11 canzoni (“Ship to wreck”, “What kind of man”, “How big how blue how beautiful”, “Queen of peace”, “Various storms & saints”, “Delilah”, “Long & lost”, “Caught”, “Third eye”, “St. Jude”, “Mother”) scritte e registrate durante tutto il 2014.

Ad anticipare la pubblicazione del disco il primo estratto “What Kind Of Man”, tra i 50 brani più programmati dalle radio italiane. Del brano è disponibile un video visibile su http://youtu.be/XgeKHTcufLY diretto da Vincent Haycock con la coreografia di Ryan Heffington.

Per Florence Welch il successo dei primi due dischi “Lungs” (2009 – Album of the year, Brit Awards 2010) e “Ceremonials” (2011) ha significato 5 anni di registrazione, promozione e tour. “Cerimonials” (disco candidato ai Grammy) è stato scritto mentre Florence e i musicisti erano on the road e registrato subito dopo la fine del tour. “Gli Show diventavano sempre più grandi, i capelli sempre più rossi e il successo sempre più grande”.

Pop star a 21 anni, con 2 album internazionali alle sue spalle, Florence ha scoperto che dedicando 7 anni della sua vita alla musica alcuni elementi della vita reale erano stati lasciati da parte.
Tornando dal tour e trasferendosi da sua madre, Florence si è riconciliata con la vita normale: uscire, innamorarsi, lasciarsi, semplicemente imparare a prendersi cura di se al di fuori di quella bolla ermetica che è la vita on the road. A quel punto la nuova Florence, le sue canzoni, hanno cominciato a nuotare verso una nuova direzione.

Prodotto da Markus Dravs (Björk, Arcade Fire, Coldplay) con il contributo di Paul Epworth, Kid Harpoon (vecchio amico e collaboratore chiamato da Florence per aiutarla a mettere ordine tra quelle canzoni così personali) e John Hill, il terzo disco di FLORENCE + THE MACHINE ha un suono live, una melodia ricca, è pazzo e potete in tutti i giusti luoghi e modi in cui può esserlo. Nella voce e nel mood Florence non ha mai suonato meglio.

“Markus ha fatto un paio di album degli Arcade Fire e Homogenic di Björk che è un grandioso disco per me – racconta Florence – Ho sentito che aveva questo equilibrio di capacità organiche ed elettronici, nella gestione di questi due mondi. E, sai, è bravo con i grandi suoni. E io amo i grandi suoni. E’ bravo con le trombe e sapevo di voler avere una sezione fiati in questo disco”

Il produttore di “Ceremonials” Paul Epworth ha aiutato molto nel creare in “Mother” quel blues psichedelico mentre con Isa Summers Florence ha scritto l’epica title track.

“How Big, How Blue, How Beautiful è stata la prima canzone che ho scritto per questo disco subito dopo la fine del tour – spiega Florence – è iniziato un anno incredibilmente caotico e tutto è finito dentro il disco ma alla fine il feeling di How Big How Blue è quello che stavo cercando. Le trombe alla fine di quella canzone sono quello che è per me l’amore, un’infinita sessione di fiati che va verso lo spazio e ti porta via con sé, così in alto. Questo è quello che la musica è per me. Vorresti solo che proseguisse per sempre ed è l’emozione più bella”.

Light of Love


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