imageLa notizia che tanti fan di Bob Dylan aspettavano è arrivata: The Basement Tapes raddoppia. Il doppio album del cantautore del Minnesota pubblicato nel 1975 avrà un seguito discografico “Lost On the River: the New Basement Tapes”, nei negozi e in digitale dall’11 novembre.

 

L’album, un vero e proprio evento per la musica, è un omaggio a Dylan da parte di alcuni suoi colleghi interessati a recuperare le registrazioni inedite del 1967 mai utilizzate finora dal maestro della canzone d’autore americana, brani che hanno segnato la vita artistica di questi musicisti.

 

In prima fila in questo ambizioso progetto il produttore e chitarrista virtuoso T Bone Burnett accanto al quale si sono riuniti Elvis Costello, Jim James (My Morning Jacket), Marcus Mumford (Mumford & Sons), Rhiannon Giddens (Carolina Chocolate Drops), Taylor Goldsmith (Dawes). Accanto a loro, l’attore Johnny Depp, presente alla chitarra nel brano “Kansas City”.

 

L’idea che muove il progetto – avallato da Dylan stesso – è quello di trarre ispirazione dallo scrigno di testi, almeno una trentina, scoperti di recente ma risalenti al fervido periodo creativo di quel Dylan “lontano dal mondo” del 1967, galvanizzato dal suo buen ritiro nella Big Pink di Woodstock.

 

Dylan si era rifugiato già a fine 1966 in una fattoria di campagna della Woodstock Valley, nei pressi del fiume Hudson insieme alla moglie e al primo figlio. In quel paradiso Dylan trascorse parecchie giornate a oziare, leggere, chiacchierare, strimpellare la chitarra fino a quando venne a sapere che non distante da lì, in un’altra fattoria, c’erano anche degli amici musicisti che avevano lavorato con lui su Blonde on Blonde. Ci volle poco per convincersi a raggiungerli o meglio, trasferirsi da loro.

Nacquero così, in quel lontano 1967 nei sotterranei di una piccola casa di campagna più di un centinaio di brani tra cui alcune canzoni che sarebbero diventate poi dei veri e propri classici come “I Shall Be Released,” “The Mighty Quinn,” “This Wheel’s On Fire,” “You Ain’t Going Nowhere” e “Tears Of Rage.”

 

“Lost On the River: the New Basement Tapes” è stato registrato nel marzo scorso nei Capitol Studios di Hollywood dove gli artisti e Burnett si sono ritrovati per due settimane per scrivere e creare musica attorno ai testi del 1967di Dylan.

 

Burnett ha raccontato: “Quello che è venuto fuori durante quei giorni in studio è stato straordinario per tutti noi. In ogni momento si poteva percepire la profonda generosità e il supporto di ognuno al progetto, emozioni che riflettevano la fiducia e la generosità dimostrata da Bob condividendo con noi quei brani”.

 

L’album è preordinabile su iTunes e Amazon in due versioni: standard (15 brani) oppure deluxe (20 brani).

Ordinando il disco si riceverà subito il brano “NOTHING TO IT” (il cui lyric video è già visibile su Vevo http://vevo.ly/oGQ35Y) e si avrà la possibilità di scaricare nelle prossime settimane altri 4 instant-grat.

 

Questa la tracklist completa:

 

1. Down On The Bottom
2. Married To My Hack
3. Kansas City
4. Spanish Mary
5. Liberty Street
6. Nothing To It
7. Golden Tom – Silver Judas
8. When I Get My Hands On You
9. Duncan and Jimmy
10. Florida Key
11. Hidee Hidee Ho #11
12. Lost On The River #12
13. Stranger
14. Card Shark
15. Quick Like A Flash
16. Hidee Hidee Ho #16
17. Diamond Ring
18. The Whistle Is Blowing
19. Six Months In Kansas City (Liberty Street)
20. Lost On The River #20

Su Amazon sarà invece possibile ordinare la versione fisica del disco disponibile anche in questo caso in versione deluxe e standard a cui si aggiungerà una doppia edizione in vinile.

Dal sito ufficiale The New Basement Tapes Official Music store (http://smarturl.it/TNBT_D2C) sarà possibile poi ordinare box da collezione e edizioni limitate autografate.

 

Ad accompagnare l’uscita dell’album un documentario dal titolo “Lost Songs: The Basement Tapes Continued” diretto da Sam Jones.

Questo film darà modo agli appassionati di entrare in quello spazio intimo ed esclusivo che è lo studio di registrazione, spazio che poggia le sue fondamenta e la sua unicità nell’influenza culturale del disco originale di Dylan, Basement Tapes, album che ha affascinato generazioni di musicisti, fan e critici per quasi 5 decenni.

 

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