Attraverso le sue canzoni parla dell’amore in maniera così naturale e delicata da non farlo apparire mai banale. Passa a firmare canzone per Fedez, per Alessandra Amoroso e d Emma Marrone, adattando con maestria i vari stili musicali alle sue parole. Il cantautore Roberto Casalino, da quest’anno anche autore nella scuola di Amici di Maria De Filippi, è in promozione col suo nuovo album in studio, il terzo,  Errori di felicità, anticipato una settimana prima dal singolo Le mie giornate, che il trentottene dice che avrebbe voluto portare a Sanremo 2018. Tanti progetti per Casalino, tra cui anche un tour estivo per incontrare di persona i fan che lo seguono, apprezzano la sua arte e la sua sensibilità.

Roberto, dopo 4 anni sei tornato con un nuovo album, Errori di felicità. Quale valore aggiunto ha questo nuovo lavoro?

Avevo necessità di tornare a cantare dopo i due dischi del 2009 e del 2014, ma fondamentalmente Errori di felicità è il mio primo disco realizzato da solo: ho scelto io a chi affidare gli arrangiamenti ( Marta Venturini ), ho scelto io il grafico, ho scelto io a chi affidare la realizzazione del video sulla base della sceneggiatura che ho scritto. Insomma a 38 anni ho preso in mano personalmente la situazione ed ho fatto il cd che avrei sempre desiderato fare che per una serie di motivi non avevo mai fatto. Questo lavoro lo definisco autentico e viscerale perché è innanzitutto è un disco che strizza l’occhio alle sonorità degli anni ’90, a degli artisti come i Placebo, The Cramberries. È un disco controcorrente, suonato, non c’è elettronica perché avevo voglia di fare qualcosa di diverso da quello che viene trasmesso dalle radio, correndo anche il rischio di non essere suonato. Un album da ascoltare e continuare a scoprire diverse sfumature. Il primo riscontro dalle persone che lo hanno acquistato è stato proprio questo: lo hanno ascoltato e riascoltato trovando sempre delle nuove emozioni dentro, e questa cosa mi piace dentro. Errori di felicità è la prima canzone che hos critto per qusto disco ed ho deciso che dovesse essere anche il titolo dell’album.

Come ha accolto l’album il tuo pubblico ?

Inizialmente con grande sorpresa, perché chi mi seguiva tra il ’99 e i primi anni del 2000 mi conosceva con delle sonorità rock, basso, batteria, chitarra, con la voce rauca molto urlata. Invece in Errori di felicità nonostante questo iniziale impatto anni ’90, non c’è molta differenza. Si tratta sempre della mia scrittura, che credo sia abbastanza riconoscibile. È importante creare un proprio stile, ritagliarsi un proprio spazio, una propria identità, un tua peculiarità, altrimenti si finisce in un calderone comune.

Roberto, negli anni passati molte canzoni di Sanremo sono state firmate da te. Quest’anno invece c’era qualcosa di tuo in gara?

No, per sei anni di fila ci sono state mie canzoni al Festival. Ad esempio lo scorso Sanremo avevo in gara sia la canzone di Giusi Ferreri che Alessio Bernabei. Questo Sanremo l’ho seguito a casa, con gli amici, una pizza, senza preoccuparmi se la mia canzone sarebbe piaciuta o meno. Tra l’altro quest’anno è stato senza eliminazione, io invece mi son fatto le edizioni con le eliminazioni.

Come mai la scelta di non presentare nessuna canzone per la Kermesse canora più attesa dell’anno?

Non ho proposto nulla perché mi sono dedicato al mio disco.

E ad un Sanremo da protagonista ci hai mai pensato?

Ho superato l’età per presentarmi nelle nuove proposte, e per la sezione dei big l’accesso è alquanto complicato almeno che non avessi trovato qualcuno con cui andare in coppia. Quest’anno se fossi andato a Sanremo avrei scelto Le mie giornate per esempio, il secondo singolo estratto dal disco. In realtà non ci ho pensato anche perché non ci sarebbe stata la possibilità di farcela, però chissà la vita riserva sempre delle sorprese, e quindi un giorno magari…

Quando nasce una canzone nella tua testa è già destinata all’interprete che poi la canterà?

Non sono un “artigiano” che lavora su commissione; scrivo quando ho qualcosa da dire, preferisco avere degli argomenti e delle emozioni da comunicare. Scrivere giusto per assegnarle al proprio editore non mi è mai capitato. Questo mi porta a scrivere per me stesso, e “non pensando a” chi destinarla per la commercializzazione. Poi però mi capita che influenzato dalle cose che ho già scritto e dalle vocalità di un interprete per il quale ho già lavorato, mentre la scrivo capisco già chi potrebbe cantarla. Io sono molto eclettico, ascolto veramente di tutto, anche le cose musicalmente meno commerciali, e paradossalmente è da lì che tiro fuori la linfa, traggo la mia ispirazione. In quel caso riesco veramente ad emozionarmi. Io sono un fan di Umberto Maria Giardini, conosciuto come Moltheni. Questa mia attitudine mi permette di passare a scrivere per Fedez piuttosto che per Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Giusy Ferreri.

C’è un’interprete con la quale hai una visceralità innata?

Una cantante con la quale ho questo tipo di alchimia è Giusy Ferreri. Quando ho scritto “Fa talmente male”, “Ti porto a cena con me”, “Novembre” sapevo che lei le avrebbe cantate magistralmente.

Quest’anno fai parte della rosa degli autori del talent show Amici. Come hai affrontato questa nuova sfida?

Quando mi è stato proposto da una parte mi sono sentito lusingato, mentre dall’altra avevo anche un po’ di timore ad accettare questa esperienza perché è un meccanismo televisivo che io non avevo mai affrontato in qualità di autore. Invece si sta rivelando una bellissima esperienza, stare vicino ai ragazzi, comprendere la loro emotività, e oltre a dare tanto ricevi altrettanto da loro. Come il mio legame artistico con Nicole Vergani, alunna di questa edizione, per la quale ho firmato l’inedito L’idea. Ho apprezzato la sensibilità che ha avuto Maria ( De Filippi ndr ) nel dare spazio ad autori di canzoni che come me di solito stanno nell’ombra. In questo modo ci permette di essere più protagonisti del nostro lavoro

Quali progetti avrai dopo Amici?

Sto cercando di capire se c’è la possibilità di fare un piccolo tour estivo perché ho voglia di incontrare la gente che mi segue. Continuo chiaramente sempre a collaborare con gli artisti, tra i quali Emma, per la quale ho scritto due nuove canzoni del suo nuovo disco, Mi parli piano, scritto con Davide Simonetta e Malelingue scritto con Niccolò Verrienti.

 

 

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