Flashmob silenzioso, molto significativo quello avvenuto sabato 10 ottobre a Milano, in piazza Duomo, dal nome ‘Bauli in piazza’. Sono stati posizionati simbolicamente 500 bauli vuoti per manifestare contro la crisi che sta vivendo il mondo dello spettacolo in seguito alla propagazione del coronavirus. Per limitare la diffusione del virus, non è consentito organizzare concerti, tour teatrali ecc. Ragion per cui  da mesi i flightcase dei tecnici, di tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo e dell’arte in generale, rimangono vuoti, non vengono più utilizzati per conservare le attrezzature professionali. È stata una protesta per sollecitare celeri aiuti, affinché questo settore non scompaia. Manifestanti giunti da tutta Italia, anche deejay, promoter, producer, musicisti, i quali hanno inoltre indossato magliette nere con l’hashtag “noi facciamo eventi”. Chiedono come scritto in uno striscione:

   “Ripartire in sicurezza subito. Un unico settore, un unico futuro“.

Maurizio Cappellini che è uno degli organizzatori della manifestazione, ha dichiarato”:

 “Chiediamo di essere ascoltati. Il nostro settore è stato abbandonato e servono provvedimenti subito altrimenti morirà”.

Alessandra Capra,  producer freelance ha detto:

Abbiamo molta paura. Durante l’estate credevamo potessimo tornare a lavorare, ma ora giorno dopo giorno stiamo tornando nel buio. Noi non guadagniamo da fine febbraio. In molti hanno già scelto di cambiare lavoro. L’esistenza dell’entertainment in questo Paese è in discussione”.

È stata organizzata dall’associazione culturale senza scopo di lucro “Bip”. Fabio Pazzini, event manager e direttore di produzione:

“Come molti  colleghi sono fermo da febbraio, c’è qualcuno che lavoricchia, ma sono cose molto piccole perché in questo momento non c’è sostenibilità economica. Tutti gli eventi estivi sono stati finanziati da enti pubblici, noi abbiamo riunito in piazza tutti i lavoratori e le rappresentanze delle imprese che lavorano nel settore. Dai promoter di eventi e concerti ai service audio-luci perché è importante dimostrare alla politica che esiste un settore unito che chiede con un’unica voce una sola cosa: poter ripartire e guadagnarci da soli il pane quotidiano. Non vogliamo essere confusi con i negazionisti, ma vogliamo che questo problema sia affrontato nel contesto di oggi. Vedremo la sollecitudine dell’interlocutore, se non rispondono all’appello, continueremo la nostra protesta anche in maniera più  forte e rumorosa”.

Presenti anche una rappresentanza della compagnia teatrale “I Legnanesi”, Enrico Barlocco, direttore di produzione e Danilo Parini, storico personaggio, quest’ultimo afferma:

“Una protesta silenziosa senza alcun rumore. Ci siamo limitati ad applausi, quelli che speriamo di risentire presto, quando torneremo agli spettacoli dal vivo”.

Ecco qualche fotografia della manifestazione, scattate dall’artista Emanuela Giurano, per vederne altre clicca qui.

 

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