NAPOLI – Lui è napoletano ed è fiero di esserlo. Sportivo con lo spirito da vincente. Combattivo e leale tanto da dimostrarlo anche sull’Isola dei Famosi. Patrizio Oliva, campione olimpionico e uomo di grande cultura. La cultura della vita quella che non viene insegnata a scuola ma è l’esperienza a farti la giusta scorta, e lui ne ha sicuramente tanta.

Quando ci parli capisci subito che è uno che le cose te le dice in faccia. Passionale e verace nel raccontarti della sua famiglia, la cosa che più ama. Sanguigno e avvelenato nel raccontarti l’esperienza con gli altri concorrenti dell’Isola dei Famosi. Da vero sportivo ama giocare a carte scoperte e sicuramente Pierluigi Diaco e Co. non gli hanno riservato lo stesso trattamento.

Dal cinema al teatro, dalla musica alla tv, Patrizio negli ultimi anni continua a mettersi in gioco e lo fa con eleganza, secondo il mio avviso. Con la classe di un talentuoso che ama riproporsi al suo pubblico in vesti diverse sempre nel rispetto della sua passione e riconoscendo i propri limiti. Ecco l’intervista che Patrizio Oliva ha concesso a “NapoliMagazine.Com”

Sei per tutti noi italiani il campione della porta accanto, un vero e proprio simbolo dello Sport Made in Italy! Cos’è cambiato in te dopo l’oro olimpico di Mosca nel 1980?

“Non è cambiato assolutamente niente. Diciamo che la mia vita è cambiata in meglio ma come persona sono rimasto sempre lo stesso. Da sempre ho l’abitudine di ricordarmi da dove provengo, di ricordarmi del mio quartiere (ndr. Poggioreale) e di guardarmi dietro rimanendo con i piedi per terra”.

Qual è il tuo consiglio per un giovane che vuole avvicinarsi allo sport?

“Lo sport prima di tutto è educativo, dà un benessere fisico ed è soprattutto prevenzione, tiene lontano tutte le malattie cardiovascolari. Per un giovane invece che vuole intraprendere la carriera agonistica deve sicuramente condurre una vita che non fanno i suoi coetanei, una vita più sana e senza troppi vizi”.

Negli ultimi anni hai anche intrapreso la carriera di cantante, attore di cinema e teatro ed opinionista sportivo e non solo. Volevo chiederti qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Continuo ad avere sogni nel cassetto. Proprio per questo sono una persona poliedrica mi piace rinnovarmi e non fare sempre le stesse cose. Quando mi vengono proposte delle novità le valuto e faccio le mie considerazioni rispettando sempre il mio passato da sportivo”.

Come sei arrivato all’Isola dei Famosi?

“Onestamente quando mi è stata proposta, l’idea mi ha subito stuzzicato. Dopo tanti anni che faccio televisione so riconoscere i programmi finti da quelli veri e l’Isola è vera! La partecipazione come naufrago mi stimolava anche perché nella mia carriera mi sono sempre misurato con i miei avversari sul ring e i miei limiti li ho provati sull’isola stessa. Appena mi è stato proposto non ho neanche chiesto del cachet, non m’interessava ho pensato solo a mettermi in gioco”.

Com’è stata la tua Isola?

“La mia Isola è stata corretta. Sono andato senza filtri come uomo leale e uomo di sport, purtroppo non ho trovato dall’altra parte chi ha recepito questo mio modo di essere. E’ un programma dove si fanno sotterfugi, pettegolezzi e bluff ed io non ci sono abituato e questo mio modo di essere diverso ha messo sicuramente in crisi i miei avversari”.

Ti riferisci particolarmente a Pierluigi Diaco?

“Non do la colpa solo a lui ma anche a Fanny Neguesha e ad Alex Belli. La settimana che siamo stati costretti a rimanere in albergo per il nubifragio si è creata la combriccola e il gruppo. Formato soprattutto dai giovani che la notte restavano svegli fino a tardi, a bere e a fare baldorie. Gli scoperti dal gruppo eravamo io, Rocco Siffredi, Rachida Karrati e Catherine Spaak che chiaramente essendo più adulti la sera facevamo vita ritirata. In quell’occasione ho detto chiaramente a Pierluigi che stavano sbagliando a formare un gruppo escludendo gli altri e lui mi ha sempre detto che non era vero, anzi per lui era un onore fare l’Isola con me avvalorato anche da Alex Belli… poi alla prima puntata mi hanno pugnalato alle spalle. Ho anche suggerito di fare un’isola diversa dalle altre, più leale, senza sotterfugi, pettegolezzi o parolacce e lanciare un messaggio di positività ai telespettatori da casa; tutti sono stati favorevoli alla mia proposta invece poi i fatti hanno dimostrato il contrario”.

Come sarà il tuo incontro con loro quando rientreranno in Italia?

“Quello che avevo da dire l’ho detto in televisione, non voglio sicuramente apparire come la vittima della situazione ed io non sono abituato a fare queste cose. Sono sempre stato un vincente anche nei comportamenti quindi non dirò nulla. Sono loro che devono passarsi la mano per la coscienza quando mi guarderanno negli occhi. Io li guarderò a testa alta, mentre loro li dovranno abbassare”.

Se avessi la possibilità di fare nuovamente la tua nomination sull’Isola chi nomineresti e perché?

“In questo momento, ovviamente nominerei tutti quelli che si sono messi contro di me con cattiveria e no per gioco quindi: Pierluigi, Alex, Melissa, Fanny e Co.”.

Se ti dico Napoli a cosa pensi…

“La bellezza totale. Io sono innamorato di questa città ed ogni volta che ci giro mi manca sempre il fiato nel vedere la bellezza e la semplicità delle persone che vivono nella mia amata Napoli e sicuramente non la cambierei con nessun’altra città al Mondo”.

Diego Di Flora

Per gentile concessione Napoli Magazine

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